Un premio alla teramanità dei 'fischietti' di eccellenza INTERVISTE

TERAMO – Teramo premia tre figli illustri, tre sportivi che non hanno scelto di segnare un gol, fare canestro o sfidare un cronometro, bensì di assumersi la responsabilità di una scelta in tempi millesimali: fare gli arbitri. E che arbitri. Arbitri di eccellenza. Teramo ne ha tre: Giampaolo Calvarese, fischietto del calcio di Serie A, Elenito Di Liberatore, assistente di linea internazionale, in procinto di partire per gli Europei di Francia a giugno, Federico Di Francesco, figlio d’arte che dopo aver cominciato nel calcio è passato a dirigere nel basket. L’iniziativa dei consiglieri comunale Guido Campana (che è anche arbitro dei campionati amatoriali) e Mauro Covelli (che è osservatore arbitrale), li ha portati fino alla sala consiliare di piazza Orsini, alla presenza del sindaco, dell’assessore allo sport, di molti consiglieri comunali, quali protagonisti di una premiazione dovuta, di un riconoscimento offerto da una comunità che va orgogliosa di loro, prosecutori di una tradizione che vuole questa città culla di campioni in tutti i settori dello sport. Giampaolo ed Elenito, poi, lo sono per… dovere: quello che hanno seminato negli anni i fratelli Carmine e Archimede Rodomonti, e poi ancora Pippo Basile, Milton Di Sabatino e Piero Di Francesco non poteva dare frutti di eccellenza. Calvarese e Di Liberatore sono oggi, le punte di diamante di una sezione arbitrale che primeggia in Italia. Federico Di Francesco è stato un primato vivente: ha arbitrato contemporaneamente in B1 di pallacanestro e tra i dilettanti e Lega Pro di calcio, poi ha scelto di fischiare solo nel basket e oggi è uno dei migliori, e conta già gare importanti come la recente Supercoppa Italiana e la finale di Coppa Italia. Di Cavarese le cronache sono ricche delle sue direzioni di gara: piglio, carattere, bella presenza e lucidità ne fanno uno dei migliori e in ascesa tra i direttori di gara della massima serie. Una marcia in più sembra possederla Elenito Di Liberatore, il guardalinee di una volta, l’assistente di linea di oggi: oltre una cinquantina di gara in Europa, tra le quali una mitica Barcellona-Manchester City, oltre 150 nel campionato italiano. Ma la partita più bella l’ha diretta nella vita, sconfiggendo il cancro con il suo carattere e la forza della famiglie e degli amici, soprattutto del settore arbitrale. La partita più impegnativa deve ancora arrivare: a giugno sarà della pattuglia italiana agli Europei di Francia 2016.

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